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SESSIONE ESAMI, come tenere a bada l’ansia

Mani che sudano e tremano, vuoti di memoria, batticuore, mal di pancia e voglia di scappare, questi sono tra i più comuni sintomi dell’ansia da prestazione, ossia quella forma di stress che colpisce le persone prima di una performance importante, come una partita, un’esibizione su un palco, un colloquio di lavoro, un appuntamento galante ma anche un esame universitario o un’interrogazione.

Molti studenti si identificheranno nella descrizione dell’ansia da esame, che può essere considerata alla stregua di una sindrome.

Spesso l’ansia è obiettivamente ingiustificata in quanto la maggior parte degli studenti che la sperimenta è in realtà preparato per l’esame, ha studiato a sufficienza e sa di sapere, è stato attento a lezione, ha preso appunti o registrato le lezioni ecc. però prima e durante l’esame qualcosa va storto, improvvisamente la sicurezza viene meno e ci si lascia prendere dal panico compromettendo il risultato finale.

SINTOMI

  • Tachicardia o comunque battito del cuore accelerato;
  • Sudorazione intensa;
  • Mal di pancia o nausea;
  • Incapacità di concentrazione;
  • Tremore;
  • Secchezza delle fauci;
  • Pensieri negativi;
  • Insonnia;
  • Depressione;
  • Frustrazione, rabbia, paura

Abbiamo elencato alcuni dei sintomi dell’ansia da esame, alcuni dei quali sono prettamente fisici, altri più emotivi. La loro intensità varia da persona a persona e da una volta all’altra, sicuramente ci sono delle caratteristiche di base predisponenti come la scarsa autostima, precedenti fallimenti in questo campo, aspettative troppe alte da parte di famiglia e amici, tendenza al perfezionismo, paura del giudizio e del fallimento.

La performance, qualunque essa sia, ci mette di fronte a delle sfide, il noto ormone denominato adrenalina ci indica che siamo in una situazione di stress, di sollecitazione nervosa ed emotiva e che dobbiamo dare il massimo, secondo la legge di Yerksen Dodson (che suggerisce che livelli di eccitazione elevati possono migliorare le prestazioni) fino a un certo livello questo stress è molto utile per affrontare al meglio la performance e per aver buoni risultati, il problema subentra quando i livelli di stress sono troppo elevati e il soggetto non è più in grado di sopportarli, l’effetto è quindi quello opposto.

COS’E’ L’ANSIA

L’ansia è un’emozione universale e rappresenta una parte necessaria della risposta allo stress: essa costituisce un meccanismo di difesa, volto ad anticipare la percezione del pericolo, prima ancora che si sia chiaramente manifestato, mettendo in moto i meccanismi fisiologici che spingono, da un lato all’esplorazione per individuare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall’altro, all’evitamento e alla fuga.

Molti studenti tendono a contrastare l’ansia assumendo farmaci e droghe, spesso in maniera sbagliata o aiutandosi con sostanze alcoliche credendo di risolvere il problema. Ma in realtà non è così semplice, esistono farmaci anti anisa, miorilassanti, che distendono i nervi e rilassano il pensiero ma è importante non abusarne e non diventare dipendenti, vanno sempre presi sotto consiglio di un medico specialista ( neurologo o psicologo/psichiatra) e non per consiglio di un amico ma soprattutto è sempre meglio concentrarsi sul rinforzare l’emotività e la consapevolezza di sè perchè la buona notizia è che, sebbene molto diffusa e insidiosa, l’ansia può essere sconfitta.

EFFETTI DELL’ANSIA SULL’ORGANISMO

E’ stato scopeto che le persone che soffrono più spesso di ansia, possono avere uno squilibrio di sostanze chimiche nel cervello che regolano le sensazioni e reazioni fisiche. A questo proposito sono stati effettuati degli studi sugli effetti dell’anidride carbonica sull’ansia per correggere gli squilibri e alleviare alcuni sintomi procurati dall’ansia.

ALCUNI METODI “NATURALI” PER COMBATTERE L’ANSIA

Prima di “imbottirsi” di medicine per risolvere i problemi di ansia vale forse la pena conoscere alcuni metodi del tutto naturali ed indolori che però richiedono impegno e costanza proprio perché non si tratta di pillole magiche che possono scacciare via l’ansia da un momento all’altra e che, una volta acquisito il metodo, possono essere applicate a qualsiasi problema che ci affligge, non solo agli esami, ed essere utilizzati come stile di vita. Vediamone alcuni:

MINDFULNESS: la Mindfullness è un’antica disciplina di derivazione buddhista che ha come scopo la consapevolezza di sé e di ciò che ci circonda. Mindfulness è la traduzione in inglese della parola Sati, che nella lingua pali (lingua liturgica del Buddhismo), si riferisce all’espressione “attenzione consapevole”, “consapevolezza”. E’ una tecnica che nacque in Oriente e che ha sviluppato nel tempo diverse “specializzazioni”, ad esempio quella che si occupa di ridurre lo stress o quella che si occupa dei problemi legati all’alimentazione. Tutte tendono comunque a riportare le persone al “qui ed ora” in una vita che troppo spesso ci fa vivere di rimpianti del passato e aspettative per il futuro. Descriverla come una tecnica di rilassamento sarebbe davvero riduttivo ed errato, è una filosofia di vita nonché un approccio ad essa ed è fondata su dei principi base tra cui l’assenza di giudizio, la fiducia e l’accettazione.

BODYWORK: diversamente dalla mindfullness il Bodywork è una tecnica olistica che prevede la presenza di un’altra persona che in questo caso svolge il “massaggio” al fine di restituire al corpo una consapevolezza di sé, del proprio respiro, della propria presenza nello spazio. La terapia della Gestalt si pone come approccio fenomenologico e olistico, tentando di superare la dicotomia mente-corpo e riconoscendo l’individuo in quanto organismo, costantemente in con-tatto con il suo ambiente; parte del lavoro quindi della Gestalt è orientato alla corporeità e al bodywork (lavoro corporeo)

AGOPUNTURA: altra tecnica di origine cinese l’agopuntura e l’agopressione, l’Agopuntura vibrazionale con i diapason, la Coppettazione e la Moxibustione sono tutte tecniche di stimolazione dei punti energetici del corpo umano e hanno come scopo quello di fornire all’organismo delle informazioni energetiche che esso stesso utilizzerà per ritrovare l’equilibrio e la salute. Attraverso l’applicazione di sottilissimi aghi praticamente indolori è possibile stimolare alcune parti del corpo e portarle verso un’auto-guarigione. E’ necessario però affidarsi a mane esperte che sappiano eseguire questa pratica.

TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE: La psicoterapia cognitivo-comportamentale, anche chiamata terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è una terapia pratica, adattata al trattamento individuale, di coppia e in gruppo ed è di breve durata. In questo tipo di terapia, diversamente da quanto avviene nella vecchia "psicoanalisi", non si va a lavorare su ricordi o traumi passati; in questo metodo il terapeuta assume attivamente il ruolo di “consigliere esperto” e aiuta il paziente, istruendolo nello svolgimento di determinati compiti o nella comprensione e nel riconoscimento dei propri sintomi, permettendo in questo modo di gestire meglio le proprie emozioni.

A differenza di altre psicoterapie, la TCC si focalizza prevalentemente sul presente, orientandosi alla soluzione dei problemi attuali. I pazienti apprendono alcune specifiche abilità che possono utilizzare anche in seguito, autonomamente; si tratta di tecniche per gestire meglio i propri disturbi (come l'ansia o l'insonnia), e per identificare i cosiddetti "modi distorti di pensare" o le "convinzioni irrazionali", ottenendo quindi un miglioramento in breve tempo.

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