Non sempre la notte ci regala il meritato riposo, talvolta, soprattutto in determinate condizioni di stress, possono manifestarsi sensazioni negative durante il sonno, quali incubi, risvegli improvvisi e altri comportamenti anomali.
Le parasonnie rappresentano un gruppo ampio ed eterogeneo di disturbi del sonno che consistono in manifestazioni indesiderate che accompagnano il sonno e che spesso sembrano finalizzate al raggiungimento di un obiettivo. In alcuni casi possono causare traumi e disturbare il sonno, del paziente o di chi gli sta vicino.
Le diverse forme di parasonnia vengono classificate in base alla loro occorrenza durante le diverse fasi del sonno:
SONNAMBULISMO
Il sonnambulismo è forse la più comune e più conosciuta delle parasonnie: si tratta di episodi caratterizzati da comportamenti automatici più o meno complessi, finalistici o afinalistici, come camminare, mangiare, bere e uscire di casa.
Il sonnambulismo è più frequente durante la tarda infanzia e l'adolescenza e si verifica dopo e durante il risveglio dallo stadio N3 del sonno non associato a movimenti oculari rapidi.
Gli episodi possono essere scatenati da fattori che causano risvegli durante il sonno (per esempio l’uso della caffeina, altre sostanze o droghe stimolanti e comportamenti che disturbano il sonno) o che favoriscono l'aumento del tempo di sonno N3 (ad esempio un eccessivo esercizio fisico).
Il paziente non si accorge di sognare e di compiere queste azioni anomale durante il sonno, può anche parlare o biascicare ed è possibile che si ferisca con gli ostacoli e oggetti che ha attorno.
TERRORI E INCUBI NOTTURNI
Durante la notte, i pazienti improvvisamente si mettono ad urlare, a battersi o stringersi il petto e sembrano essere spaventati e intensamente vivaci. I pazienti sono difficili da risvegliare. I terrori notturni sono più frequenti tra i bambini e si verificano dopo il risveglio dalla fase N3 del sonno. Per i bambini la consolazione dei genitori è spesso sufficiente a placare l’agitazione. Tra i terrori notturni c’è n’è uno particolarmente turbante per chi lo subisce (spesso bambini tra i due e i quattro anni) ma soprattutto per chi assiste impotente a queste crisi notturne in cui il bambino urla senza sosta e con gli occhi sbarrati senza riconoscere i genitori e senza lasciarsi consolare. Si chiama Pavor Nocturnus. E’ importante tenerlo sotto controllo e cercare di parlare al bambino con dolcezza e delicatezza aspettando la fine della crisi.
DISTURBO DEL COMPORTAMENTO NELLA FASE DEL SONNO REM
Il REM behavior disorder o disturbo Comportamentale del Sonno REM, è caratterizzato da verbalizzazioni a volte aggressive e movimenti, talvolta violenti (p. es., sbracciarsi, colpire, scalciare) che si verificano durante il sonno REM. Questi comportamenti possono rappresentare l'azione comportamentale del contenuto del sogno da parte di pazienti che, per ragioni sconosciute, non hanno la marcata atonia solitamente presente durante il sonno REM. I pazienti sono consapevoli di avere sogni vividi quando si risvegliano dopo questi episodi.
Si tratta di un disturbo più frequente negli anziani in quanto strettamente legato a malattie neuro degenerative quali Parkinso, Alzheimer, demenze ecc, ma è anche legato all’utilizzo di inibitori della ricaptazione della noradrenalina.
PARALISI DEL SONNO O IPNAGOGICA
Quello che accade è che il soggetto, in fase di addormentamento o di risveglio, sperimenti la totale immobilità dei muscoli e quindi l'impossibilità di compiere gesti volontari pur essendo cosciente: la sensazione, che può durare pochi istanti ma anche qualche minuto, è spesso accompagnata dall'impressione di soffocare e, in alcuni casi, da allucinazioni sonore e visive.
BRUXISMO
E’ un altro degli “strani” fenomeni notturni su cui medici ma soprattutto odontoiatri discutono negli ultimi anni. Si tratta di un digrignamento dei denti accompagnato dal rumore caratteristico e che ha diverse conseguenze per chi ne soffre, spesso sono conseguenze a lungo termine, di cui si ha coscienza solo dopo un tot di anni, oltre allo sgretolamento dello smalto dei denti e al rischio di frattura si hanno anche ripercussioni a livello doloroso in particolare cefalee e indolenzimento della mandibola. Le cause possono essere molteplici, da piccole e grandi malformazioni della bocca a cause psicologiche (stress, emotività).
La POLISONNOGRAFIA rappresenta l’esame base e più adatto a diagnosticare questi tipi di disturbi, essa è in grado di rilevare un'eccessiva attività motoria durante la fase REM; il monitoraggio audiovisivo può evidenziare movimenti corporei anomali e vocalizzazioni.
E’ un esame importante anche per escludere la presenza di malattie neuro degenerative. Sono ancora pochi i centri privati a offrire questo servizio. È un esame semplice e non invasivo, che viene eseguito con un particolare strumento detto polisonnigrafo. L’esame spesso viene fatto a casa del paziente durante una normale notte di sonno. Ma la polisonnografia non è l’unico esame per i disturbi del sonno.
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