I disordini acquisiti della lettura possono essere conseguenza di un deficit del linguaggio generalizzato. Ci si riferisce a questi disordini con il termine di alessia centrale, che include l’alessia fonologica, profonda e superficiale. I pazienti affetti sono lenti nella lettura, fanno errori frequenti e presentano problemi addizionali con la lingua parlata. Secondo le ipotesi più accreditate, l’alessia centrale sembra essere causata da un danno ai sistemi fonologico, semantico od ortografico o alle connessioni tra loro. In questo trial sono state testate due terapie concorrenti con l’obiettivo di migliorare la lettura di parole in pazienti con alessia centrale a seguito di icuts a carico dell’emisfero sinistro: l’app iReadMore e la stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS) anodale somministrata a livello del giro frontale inferiore di sinistra (LIFG).
Numerose terapie per l’alessia centrale sono state studiate, per lo più in sperimentazioni sul caso singolo. Tentativi di conversione grafema-fonema o processi fotomotori hanno dato risultati discordanti quando applicati nell’alessia fonologica e profonda. Questi sistemi possono essere molto lenti, ma presentano il vantaggio di poter essere generalizzati anche per parole non studiate. Al contrario, approcci lessicali, rimediazione semantica, si sono dimostrati efficaci nell’alessia fonologica, profonda e superficiale, ma non sono generalizzabili.
L’app iReadMore usa un approccio intermodale e lessicale che accoppia rappresentazioni scritte, parlate e disegnate di parole in prove multiple e con difficoltà adattata. Mira a potenziare le connessioni tra i sistemi fonologico, semantico e ortografico e pertanto ha il potenziale di portare beneficio in tutti i tipi di alessia centrale. È stato ipotizzato dagli autori che iReadMore possa migliorare l’accuratezza di lettura per parole allenate, ma come per altre terapie lessicali, non possa essere generalizzata a parole non allenate.
iReadMore è basato su di un prototipo riportato da Woodhead et al. (2013). In quell trial (in pazienti affetti da alessia pura), dati di immagini funzionali hanno mostrato che l’allenamento rafforza le connessioni da LIFG alla corteccia visiva. Pertanto, gli autori hanno ipotizzato che la tDCS somministrata a livello di LIFG possa migliorare il feedback e facilitare gli effetti terapeutici. La tDCS si è già dimostrata efficacie nel miglioramento di svariate condizioni tra cui la produzione verbale in soggetti affetti da afasia cronica post-stroke e la lettura nell’alessia pura; non sono presenti lavori che abbiano indagato la sua applicazione nell’alessia centrale.
Gli effetti di iReadMore e della tDCS anodale sono stati testati in modo che ogni paziente ricevesse due sessioni di 4 settimane di terapia con iReadMore, accompagnate da tDCS anodale o sham (placebo).
Lo studio è stato disegnato per avere 6 time points (T1-T6). T1-T5 sono stati separati da un intervallo di 4 settimane. I test per il linguaggio alla baseline sono stati distribuiti tra T1 e T2, nell’intervallo tra T2 e T3 sono stati valutati i cambiamenti pre-terapia. Sono seguiti due blocchi di terapia di 4 settimane: blocco 1 tra T3 e T4 e blocco 2 tra T4 e T5. A T6 sono state effettuate le misurazioni per la valutazione del mantenimento della terapia a 3 mesi. Durante i blocchi di terapia i partecipanti sono stati sottoposti a 3 sessioni di 40 minuti per ciascuna settimana, dove iReadMore è stata somministrata in concomitanza a tDCS anodale o sham. Inoltre, i soggetti, hanno completato un training comportamentale addizionale utilizzando iReadMore in modo indipendente a casa per un totale di almeno 35 ore per blocco. Metà dei partecipanti (gruppo 1) ha ricevuto la tDCS anodale nel blocco 1 e la sham nel blocco 2, viceversa l’altra metà (gruppo2).
Sia i partecipanti che i ricercatori che hanno condotto le analisi erano in cieco rispetto la modalità di tDCS; un gruppo di controllo ha perso parte a una sessione test per fornire dati normalizzati.
I dati sono stati raccolti da 21 partecipanti con una diagnosi clinica di afasia post-stroke. Tutti i pazienti hanno sofferto un ictus a carico del territorio irrorato dall’arteria cerebrale media di sinistra avvenuto almeno un anno prima dell’arruolamento e presentavano un disordine della lettura causato dal loro generale deficit linguistico.
L’allenamento è stato somministrato usando iReadMore su di un tablet, il software prentava fasi di esposizione e fasi di sfida. Nelle prime il soggetto è stato passivamente esposto alla visione di 10 immagini, simboli o rappresentazioni mnemoniche della parola taget, seguito dalla presentazione simultanea della parola scritta e parlata. Le parole scritte inizialmente corrispondevano alla velocità di lettura del paziente alla baseline, per poi adattarsi alla performance. Le fasi di sfida erano composte da fino a 30 prove, in ciascuna una parola presentata vocalmente nella fase precedente era presentata scritta. In metà della prova gli stimoli scritti e verbali erano riferiti alla stessa parola, nella seconda a parole diverse. Due punti venivano assegnati per la risposta corretta, uno per la risposta corretta lenta e -1 per l’errore. Se il partecipante riusciva a raggiungere il puntenggio minimo all’interno delle 30 prove, passava al livello successivo con aumento della difficoltà.
L’outcome primario è stato rappresentato dall’accuratezza della lettura delle parole. È stato evidenziato un effetto terapeutico tra T3, T4 e T5 specifico per le parole allenate, con un miglioramento dell’ 8,7% tra la baseline e T5. Tra T5 e T6 l’abilità di lettura è diminuita, rimanendo comunque al di sopra della baseline. Si è anche evidenziato un effetto benefico della tDCS anodale nell’accuratezza di lettura, con un aumento del 2,6% rispetto alla sham e un effetto generalizzato alle parole non allenate.
iReadMore ha quindi migliorato l’accuratezza di lettura e i tempi di reazione per parole allenate e, in acordo con le evidenze presenti per altre terapie lessicali, non è stata generalizzabile per parole non allenate. Il miglioramento di performance per parole “poco immaginabili”, suggerisce che questa terapia possa essere efficacie per parole di tutti i tipi.
La tDCS anodale accoppiata ad iReadMore ha avuto un piccolo, ma significativo effetto facilitatorio sull’accuratezza di lettura, generalizzato anche a parole non allenate. Non ha però avuto effetti sui tempi di reazione alla lettura. LIGF e l’adiacente corteccia premotoria giocano un ruolo nel processamento fonologico durante la lettura, inoltre è stato dimostrato un rafforzamento delle connessioni tra LIFG e la corteccia visiva durante compiti di lettura. È plausibile che la stimolazione di LIGF possa potenziare queste connessioni e facilitare gli effetti terapeutici. Sono stati osservati anche effetti di tDCS anodale nell’afasia anomica, pertanto la tDCS su LIFG potrebbe potenziare il suo ruolo nella produzione verbale.
La diminuzione dell’effetto a T6 suggerisce che una dose di allenamento di mantenimento sia richiesta per mantenere i benefici ottenuti dalla terapia.Gli effetti dell’allenamento si sono osservati a livello delle singole parole e non sono stati generalizzati a lettura di frasi o di testi. Questo indica come siano necessari allenamenti su testo o multi-livello per superare l’addizionale deficit della working memory che impedisce la lettura dei testi nell’alessia centrale.
L’app iReadMore è disponibile al pubblico, per poter testare un più ampio numero di soggetti e valutare in modo accurato i suoi effetti sui differenti tipi di alessia.
Randomized trial of iReadMore word reading training and brain stimulation in central alexia.
Woodhead ZVJ, Kerry SJ, Aguilar OM, Ong YH, Hogan JS, Pappa K, Leff AP, Crinion JT
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29912350