L’epilessia è una delle malattie di interesse neurologico più frequenti, nel caso si manifesti con crisi che occorrono durante il sonno si parla di epilessia notturna.
La crisi epilettica è una scarica elettrica anomala e di breve durata delle cellule nervose del cervello, la cui attività si interrompe per qualche secondo, generando dei comportamenti anomali come ad esempio le convulsioni.
Le crisi notturne possono essere caratterizzate da movimenti degli arti, scatti improvvisi e talvolta anche da emissione di urla.
Spesso è difficile formulare una diagnosi di epilessia notturna in quanto esistono altri disturbi del sonno, detti parasonnie, che hanno una sintomatologia molto simile.
Questo tipo di epilessia si manifesta nella maggior parte dei casi nei bambini. Il soggetto non si accorge di vivere una crisi epilettica, nè ha ricordi di essa; l’unico sintomo visibile è la sensazione di disorientamento che segue la crisi, che però è facile confondere con altri sintomi e quindi non è così specifico della patologia.
Alcune forme di sonnambulismo o vocalizzazioni incomprensibili in cui il bambino sembra parlare una lingua straniera sono in realtà fenomeni post-critici da non confondere con gli incubi notturni. Spesso è frequente osservare nel bambino un’espressione di terrore sul suo volto.
Talora i genitori commettono l’errore di confondere la condizione benigna delle crisi miocloniche del sonno neonatale con l’epilessia vera e propria. Nel primo caso infatti i neonati hanno movimenti involontari che possono ricordare una crisi epilettica; si tratta invece di fenomeni parafisiologici che spesso si risolvono con la crescita fino a scomparire.
SINTOMI
Riconoscere I SINTOMI è un passo fondamentale nel processo verso una diagnosi corretta e la conseguente formulazione di una cura adeguata, ma non è così semplice, è perciò importante osservare il bambino o paziente mentre dorme.
I sintomi più frequenti sono:
tremori;
nausea;
sensazione di cadere o di venire spinti;
mancanza di respiro od iperventilazione;
movimenti degli arti e talvolta grida, gemiti e pianto;
occlusione dei pugni.
CAUSE Le cause dell’epilessia, escludendo quelle da traumi precedenti, sono tuttora ancora sconosciute ma si pensa che, nel caso dell’epilessia notturna (il cui nome medico completo è epilessia notturna autosomica dominante del lobo frontale - FLNE), ci possa essere una causa ereditaria e che sia dovuta ad un malfunzionamento delle formazioni reticolari del nucleo talamico.
DIAGNOSI
La diagnosi si basa prevalentemente sulla storia clinica, nella quale deve essere presente almeno uno dei seguenti criteri: durata dell'evento motorio <2 minuti; vocalizzazione non strutturata durante l'episodio; presenza di un'aura che precede la crisi motoria; storia di crisi epilettiche di tipo tonico-clonico durante il sonno. La diagnosi viene confermata attraverso la registrazione delle crisi epilettiche con la video-polisonnografia notturna (V-PSG). Inoltre anche test quali elettroencefalografia (EEG) e la risonanza magnetica (RM) sono utili ai fini della diagnosi.
E’ sempre importante monitorare il sonno del paziente che si sospetta soffra di epilessia, anche quando le crisi apparentemente sono solo di giorno.
La Polisonnografia è l’esame più importante per lo studio del sonno. È un esame semplice e non invasivo, che viene eseguito con un particolare strumento detto polisonnigrafo, dotato di sensori che registrano diversi parametri durante il sonno: il respiro, la frequenza cardiaca, il movimento, e l’attività cerebrale.