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DIETE POST FESTIVITA':
senza troppe rinunce è possibile, ma dobbiamo cambiare mentalità

Gennaio, eccoci in uno dei periodi dell’anno dedicato ai buoni propositi e alle promesse di diete dopo le abbuffate delle feste e sono molte le persone in Italia e nel mondo che si affidano alle più disparate, dalla Dukan, alla mediterranea, dalla chetogenica alla Akins ecc.

Negli ultimi anni sono stati pubblicati a livello internazionale oltre 25.000 libri sulle diete e un numero ancora maggiore sul cibo in generale. La maggior parte di questi testi trasmette informazioni spesso contraddittorie tra loro ed infondate che creano solo confusione e inutili dibattiti su cosa sia giusto mangiare e in che quantità.

Il difetto di ogni dieta sta nel significato stesso che abbiamo dato a questo termine: un intervento momentaneo per risolvere un problema cronico. Non c'è da meravigliarsi se non funzionano. Tra l’altro non trascuriamo il fatto che ogni meccanismo restrittivo e punitivo, in una società in cui il cibo prima ancora di essere nutrimento è piacere, è destinato a durare poco e a fallire a lungo termine.

Nel corso della storia evolutiva della nostra specie il cibo è stato prima di tutto nutrimento e sopravvivenza e c'era poco spazio per ogni altra funzione legata al piacere se non quella di placare la sofferenza della fame.

Nel mondo moderno dove il cibo è diventato un prodotto, mangiare significa soddisfare prima di tutto determinate condizioni emotive. Si mangia per nervosismo, stress, solitudine, tristezza, gioia dello stare assieme, prima che per fame.

Questo, associato ad un proliferare di alimenti industriali creati a tavolino per essere irresistibili, ci ha fatto perdere il controllo. Da qui nasce l'epidemia di malattie metaboliche e di sovrappeso che vanno considerate condizioni e problemi “sociali” e non del singolo individuo.

Occorre ritrovare un equilibrio tra la necessità di nutrirsi in modo corretto e quella di appagare il meccanismo del piacere perché nessuno di noi può vivere a lungo in una condizione in cui il cibo è solo sacrificio e rinuncia.

Il discorso è chiaramente molto complesso ma diamo qualche consiglio per un diverso approccio al cibo e all’alimentazione:

  • Riconosci quando hai fame e quando invece stai cercando cibo per altri motivi;
  • Non saltare i pasti e cerca di sfamarti quando mangi;
  • Correggi la tua lista di ingredienti;
  • Concediti qualche eccezione e goditela;
  • Ripristina un equilibrio tra assunzione di cibo e consumo attraverso il movimento

Ultimo importante consiglio, basato su uno studio condotto dall’Università del Surray nel Regno Unito: evita di mangiare camminando o mentre stai facendo qualcosa 'altro, fosse anche leggere o guardare la TV. Il muoversi rappresenta una potente distrazione che rende meno precisi i meccanismi di regolazione dell'appetito. Ogni forma di distrazione può rappresentare un rischio di mangiare più del necessario.

Fonte: https://www.filippo-ongaro.com

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