Il dolore cronico è una sindrome altamente disabilitante che scaturisce da diversi fattori La comprensione dell'origine del dolore cronico è fondamentale per il trattamento al fine di migliorare la qualità di vita del paziente. Il dolore cronico associato a danno dei tessuti, come per esempio come quello dell'osteoartrosi, è definito nocicettivo, mentre quello legato a disfunzione del sistema nervoso, come la nevralgia conseguente a infezione, è detto dolore neuropatico. Tale distinzione è importante ai fini della terapia, in quanto i farmaci utilizzati per il dolore nocicettivo, come i FANS, non sono efficaci sul dolore neuropatico, per il quale possono essere indicati anche farmaci antidepressivi o antiepilettici
I sintomi ricorrenti sono lombalgia, artrite, mal di testa ricorrenti. Talvolta può essere connesso alla comparsa di vere e proprie patologie come il fuoco di Sant'Antonio (infezione da herpes), dolore tumorale, artrosi alla schiena, neuropatie diabetiche, . Il dolore muscolare diffuso, invece può essere legato alla sindrome fibromialgica. Si tratta di condizioni invalidanti che non solo provocano dolore nel soggetto, ma ne minano anche la vita sociale e lavorativa, poiché il dolore prende spesso il sopravvento sulle abitudini e le attività quotidiane.
Il Ministero della Salute sottolinea come, nel contesto della sintomatologia globale di una malattia, il dolore assume particolare rilevanza perché è il fattore che, più degli altri, va a minare la qualità della vita della persona colpita. Questa è una prima fondamentale ragione che spiega perché un antidoto al dolore sia un oggetto di ricerca urgente ed importante.

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