La demenza è una malattia complessa, costituita da un corollario di sintomi che si evolvono nel tempo. Nello specifico, consiste in un progressivo deterioramento e declino della memoria e delle altre funzioni cognitive, alterazioni del comportamento e dell'umore che causano una significativa riduzione della capacità di svolgere in autonomia le normali attività della vita quotidiana.
La parola "demenza" è un termine generico usato per definire numerose malattie cerebrali cronico-evolutive. Oggi si conoscono più di cento malattie di questo tipo, la maggior parte delle quali insorge solo in rarissimi casi.
sono malattie neurodegenerative dell'encefalo, che insorgono solitamente in età avanzata (ma ci sono delle eccezioni) determinando un progressivo declino delle facoltà cognitive di una persona.
La malattia di Alzheimer è la forma di demenza più frequente (50% circa), seguita dalla demenza vascolare (20% circa), dovuta all'occlusione dei vasi sanguigni e a una scarsa irrorazione cerebrale. Spesso insorgono forme miste di demenza, soprattutto in età avanzata. Non a caso, l'età è il primo fattore di rischio per la demenza. Tuttavia, non tutti i disturbi della memoria sono un sintomo di una demenza incipiente. Il normale processo d'invecchiamento, infatti, provoca il deterioramento delle facoltà mentali e di conseguenza una perdita della memoria.
Un momento molto delicato ed importante per una corretta presa in carico del paziente consiste nel fornire al medico gli elementi salienti per poter arrivare ad una diagnosi adeguata.
Talvolta il decadimento cognitivo si interseca in un quadro caratterizzato dalla presenza di patologie psichiatriche od organiche e tale aspetto può rendere più difficile l'inquadramento diagnostico.
Fondamentale è la raccolta delle informazioni riguardanti la storia recente e passata del malato e deve essere supportata da indagini strumentali (esami del sangue, esame delle urine, elettrocardiogramma, Tac o RMN del cervello, Doppler TSA) e dai Test Neuropsicologici.
Allo stato attuale, molte demenze (comprese il morbo di Alzheimer, la demenza vascolare e la demenza a corpi di Lewy) rimangono incurabili, poiché non è stato ancora scoperto un trattamento capace di arrestare la neurodegenerazione e far regredire le sue conseguenze.
I soli benefici che le terapie attualmente disponibili riescono a fornire, sono a livello sintomatico.
Tuttavia i farmaci somministrati in caso di demenza, la fisioterapia, la terapia comportamentale, la terapia occupazionale, la terapia del linguaggio e la stimolazione cognitiva e òla neurostimolazione servono a migliorare il quadro sintomatologico e a rallentare la comparsa dei sintomi più gravi.